C’è chi da bambino sognava di diventare dottore, cantante, astronauta o cowboy, o semplicemente, c’è chi in tenera si sedeva sulla sedia e fissava il cielo e l’orizzonte dalla finestra, viaggiando con la fantasia e sognando di spostarsi in lungo ed in largo per il mondo, superare i confini, scoprire territori, farli propri e diventare parte di essi. Col tempo questi bambini “sognatori” hanno capito che il viaggio, così come lo intendono loro, non era irrealizzabile, anzi poteva essere alla portata di chiunque, se solo si avesse avuto la voglia di intraprendere una strada, anche senza sapere dove questa portasse.
Essere viaggiatore non è una professione, è un modo di essere, un atteggiamento mentale o un modello di comportamento. E’ una modalità di porsi davanti alle sfide della vita, tutte cose che con il normale concetto di “turista” hanno poco o niente a che fare. Si può diventare turisti, ma viaggiatori non si diventa, in un certo senso si nasce; se non altro perché è come una “malattia” che ci si ritrova dentro e che cova giorno per giorno fin da piccoli per poi esplodere, senza lasciare pace.
Qualcuno diceva che “quando si viaggia si prende tutto come viene, lo sdegno rimane a casa. Si osserva, si ascolta, ci si entusiasma per le cose più atroci solo perché sono nuove. I buoni viaggiatori sono gente senza cuore”. E’ proprio così.
Il “camperismo” dopotutto non è altro che un concetto puramente filosofico, incentrato proprio su questi concetti. Si lasciano da parte i problemi, le ansie, i cattivi umori, lo “sdegno”, e si parte alla ricerca di qualcosa che solo il viaggio può soddisfare. Il “camperismo” è condivisione, è emozionarsi per un tramonto o per uno scorcio solitario in luogo che solo tu hai individuato e saputo cogliere; il “camperismo” è vita all’aria aperta, è essere lontano dai vincoli rigidi della società, dagli appuntamenti, dal lavoro, dalla vita frenetica di tutti i giorni, è staccare la spina e rimanere soli con se stessi o anche con chi è capace di saper condividere lo stesso tuo animo.
Per tutto questo dunque il camper diventa un termine molto importante, che racchiude in sé un stile di vita e molti altri significati; “camper” diventa sinonimo di famiglia, di condivisione, di intimità, di passione e di amicizia. Il mondo del camper è l’unica community senza età, fatta di esperienze, di racconti e di consigli di camperisti ad altri camperisti, poiché se un’altra persona è capace, come te, di cogliere certi valori e certe emozioni, che solo la strada può darti, allora è “degna” di entrare all’interno del tuo mondo e nell’ “intimità” del tuo viaggio.